Sapere o saper fare? Il dilemma delle competenze
Tecnologia e digitalizzazione hanno pian piano modificato le nostre priorità. Oggi, sempre più spesso, le competenze hanno un valore maggiore rispetto alle conoscenze e il sapere fine a se stesso non è più sufficiente. Per entrare, o semplicemente rimanere nel mondo del lavoro, è necessario mostrare e dimostrare la capacità di mettere in pratica le nozioni apprese. Saper fare, ormai, è più importante che sapere. Maturare tale consapevolezza è la chiave per affrontare le sfide del cambiamento e uscirne vittoriosi.
Conoscenze abilità e competenze: le differenze
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Conoscenze, abilità e competenze, tre facce della stessa medaglia che costituiscono il bagaglio culturale di ciascun individuo. Chiarire la differenza e il legame tra i termini risulta essenziale al fine di comprendere il percorso che ha portato al primato del saper fare sul sapere.
Definiamo conoscenze quell’insieme di nozioni apprese durante il percorso scolastico. Queste, dopo una prima fase comune, si differenziano sulla base di interessi e attitudini personali e contribuiscono a determinare l’identità di ciascun individuo. Sfruttare il diritto all’istruzione è fondamentale per imparare a conoscere la realtà che ci circonda, nonché per acquisire le informazioni necessarie a sviluppare un pensiero proprio e a comunicare con gli altri.
Definiamo abilità le capacità di applicare le conoscenze apprese. L’unione di conoscenze, abilità e attitudini personali da vita alle competenze, ovvero alla capacità di utilizzare tali ricchezze nella vita scolastica, lavorativa e personale.
Il valore della multidisciplinarità
Per molti anni il mondo del lavoro ha richiesto professionisti specializzati in un determinato settore. La possibilità di diventare esperti qualificati di uno specifico ambito costituiva, pertanto, motivo di orgoglio e possibilità di successo. Un tempo, però, l’opportunità di intraprendere un percorso universitario specifico era un privilegio nelle mani di pochi. I fortunati eletti, di conseguenza, avevano il dovere di scegliere un settore affine alle proprie capacità e di sviluppare quella sola competenza particolare.
Sebbene la specializzazione risulti ancora una caratteristica importante, le cose sono molto cambiate. Oggi, infatti, possedere conoscenze, abilità e competenze in diversi ambiti è considerato un valore aggiunto da non sottovalutare.
È possibile ricondurre le motivazioni alla base di tale cambiamento di rotta allo sviluppo della tecnologia. Quest’ultima ha dato vita a nuovi mestieri che richiedono, di conseguenza, nuove competenze e abilità. Un individuo in grado di possedere e integrare conoscenze e competenze differenti è oggi un validissimo candidato sul mercato del lavoro.
La multidisciplinarità, cosi come l’apertura nei confronti di nuovi settori, è un requisito fondamentale al fine di sopravvivere nel contesto attuale.
Il dilemma delle competenze
Alla luce degli elementi appena discussi è possibile comprendere con chiarezza le difficoltà dei lavoratori. Questi, un tempo talenti ammirati, si ritrovano immersi in un contesto lavorativo caratterizzato da richieste e priorità differenti. Tali individui detengono una sola e specifica competenza che si rivela, oggigiorno, insufficiente. Il mercato del lavoro, infatti, tende a prediligere e a preferire esperti multidisciplinari in grado di rispondere con prontezza alle richieste emergenti: i lavoratori, pertanto, si ritrovano ostaggi delle proprie competenze e costretti a reinventarsi per sopravvivere nel contesto di riferimento.
Sebbene in quantità minore, questa difficoltà riguarda anche le aziende. Queste ultime, prima propense ad assumere talenti specializzati, si trovano nella condizione di dover riposizionare i propri lavoratori. La necessità di formarli e reinventarli si scontra, però, con le ostacoli rappresentati dall’età e dall’innegabile gap digitale.
Come colmare tali difficoltà? Spesso il semplice dialogo non è funzionale e non porta a risultati concreti. Al fine di maturare consapevolezze di questa portata e aiutare davvero i propri dipendenti, è necessario ricorrere a un aiuto esterno. Iniziare un percorso con un coach, ad esempio, può comportare vantaggi in termini di presa di coscienza e di supporto reale e concreto. Un professionista competente e preparato è in grado di guidare l’organizzazione e affrontare insieme le sfide del cambiamento, accompagnandola nella creazione di un team coeso, unito e al passo con i tempi.
Il primato del saper fare
La necessità di selezionare candidati multidisciplinari e l’esigenza di aiutare i propri dipendenti a reinventarsi non sono le uniche conseguenze dell’evoluzione del contesto in cui viviamo. Da qualche anno, infatti, il passaggio dall’istruzione al mondo del lavoro è segnato da un cambiamento di priorità da non sottovalutare e presuppone una presa di consapevolezza non indifferente: nel mercato del lavoro saper fare è più importante che sapere. Conoscere un gran numero di nozioni, ma non sviluppare le competenze per metterle in pratica, è ciò che porta, a lungo andare, al fallimento.
Il lavoratore di oggi deve dimostrarsi preparato teoricamente ma, allo stesso tempo, pronto ad applicare concretamente le informazioni apprese. Interiorizzare tale verità è l’ingrediente per arrivare al successo. La nostra cultura, totalmente improntata sul saper fare, predilige individui dinamici, aperti all’apprendimento e pronti ad acquisire sempre nuove competenze.
Il coaching è un percorso che mira ad affiancare tutti coloro che vogliono essere di più, vogliono fare, avere di più. È un viaggio verso il miglioramento continuo per maturare sempre più consapevolezza di se per esser in grado di gestire sfide ed ostacoli in termini di opportunità anziché di difficoltà.
Prendo a prestito una frase di Jim Rohn, per me diventata un mantre che dice: “Se vuoi avere di più di quel che hai, devi diventare di più di quel che sei”. Tutto parte da qui, tutto parte da noi stessi e da chi decidiamo di essere.
Tu chi decidi di essere? Chi devi diventare per essere ciò che realmente sei e vuoi?
Se ti rivedi nelle mie parole e desideri affrontare e vincere le sfide del cambiamento, condividi questo articolo con i tuoi collaboratori o con il tuo leader aziendale. Ti invito, inoltre, a seguirmi sul mio canale LinkedIn per trovare spunti e prospettive diverse con cui guardare le cose.