Coaching: promuovere la Consapevolezza di se e Potere della Vulnerabilità
Siamo fatti di emozioni e sensazioni, di pensieri e di intuizioni. Siamo fatti di sogni e di aspirazioni ma, soprattutto, di connessioni e rapporti umani. La vulnerabilità ci appartiene e plasma il nostro agire. Comprendere e interiorizzare gli elementi che più ci contraddistinguono come Persone è la chiave per la felicità. Intraprendere un percorso di coaching è un’occasione per mettersi in gioco, conoscerci e, finalmente, accettarci.
I rapporti umani
Fin da bambini trascorriamo la maggior parte del tempo con le altre persone. I genitori, i nonni, i compagni di scuola rappresentano punti di riferimento indispensabili e insostituibili. Siamo animali sociali costantemente in cerca del confronto con l’altro, o semplicemente della compagnia e del supporto di un volto amico. Il contatto è ciò che ci permette di crescere e di vivere con serenità.
L’assenza e l’esclusione sociale rappresentano tutto ciò che più ci spaventa e ci tormenta. La solitudine ci intimorisce e l’abbandono ci terrorizza: per stare bene vogliamo e dobbiamo, necessariamente, creare rapporti sociali, costruire connessioni e instaurare legami.
La testa ci orienta ma le emozioni ci guidano, sempre e comunque.
Il timore di non meritarli
Spesso e volentieri pensiamo di non meritare la compagnia degli altri. “Non sono abbastanza” pensiamo, “non mi parleranno mai” crediamo. Non ci sentiamo all’altezza quando ci troviamo in una situazione nuova, all’interno di un gruppo di persone sconosciuto o con il quale abbiamo poca confidenza. Ci concentriamo su quello che possono pensare di noi, riflettiamo due volte prima di dire le cose e, presi dagli altri, non ci ricordiamo di essere noi stessi. Spesso e volentieri non ci diamo il permesso di essere quello che davvero siamo e finiamo per indossare una maschera che ci renda accettabili agli occhi degli altri.
La paura del giudizio altrui plasma e altera, cosi, il nostro comportamento.
Ma da dove nasce questo timore? La risposta più semplice è, senza dubbio, “questione di carattere”. Ci sono persone più aperte, altre più chiuse. Persone estroverse, socievoli e amichevoli, cosi come personalità introverse, timide e riservate. Ognuno ha caratteristiche diverse dagli altri che, probabilmente, influiscono in parte su questo tipo di paura. Ma l’essere umano è decisamente più complesso.
Da dove nasce, allora, quella sensazione che ci porta a pensare di non essere abbastanza? Perché, a volte, non ci sentiamo all’altezza della situazione? Pensiamo di non meritare quelle connessioni perché siamo persone vulnerabili.
Il duplice volto della vulnerabilità
La vulnerabilità è quella voce nella nostra testa che, silenziosa ma insistente, guida il nostro agire. Quella sensazione che, perseverante, ci consiglia di stare sempre sull’attenti, di fare attenzione prima di buttarci in una nuova relazione e di attendere sempre garanzie e risultati certi. Ci sentiamo vulnerabili quando aspettiamo una notizia importante, quando veniamo rifiutati, ignorati o esclusi. La vulnerabilità ci porta ad avere paura di provare, per timore di rimanere delusi. Fonte di vergogna e di disagio, è ciò che ci induce a pensare di non meritare quelle connessioni.
Questa sensazione ha, però, un duplice volto.
Citando Walter Inglis Anderson “Non siamo mai così vulnerabili come quando ci fidiamo di qualcuno, ma paradossalmente, se non possiamo fidarci, non possiamo nemmeno trovare amore o gioia”.
La vulnerabilità è, contemporaneamente, timore e gioia. Capire e interpretare questa emozione ambigua è la chiave per la felicità. Abbattere quella corazza, che da sempre ci protegge e ci tutela, è il solo modo per scoprire cosa si nasconde al di fuori. Per trovare l’amore, la gioia e la felicità dobbiamo, innanzitutto, scovare la forza di accettare le nostre vulnerabilità e comprendere come queste possano essere fonte di forti emozioni.
Il nostro essere vulnerabili è, prima di tutto, ciò che ci rende vivi e speciali.
Accettare le vulnerabilità per diventare una Persona migliore
Paure e timori non possono e non devono cambiare il nostro modo di approcciarci agli altri. Essere noi stessi mostrandoci come persone sincere e trasparenti è il primo passo per farci conoscere, accettare e, più tardi, amare. Prima di costruire un legame affettivo con gli altri, però, è necessario imparare ad amare e accettare noi stessi. Come pretendi di essere compreso se tu, in prima persona, non ti vuoi bene?
Questo è vero nella vita personale cosi come in quella lavorativa. Vuoi essere un leader rispettato e ammirato ma, per paura di sbagliare e perdere ciò che ti sei guadagnato con fatica, non rischi e non ti butti mai in nuove sfide. Vorresti diventare un mentore e un punto di riferimento per i tuoi collaboratori ma, nel confronto con gli altri CEO e vertici aziendali, non prendi mai la parola per primo.
Per fare e avere di più è importante, innanzitutto, diventare di più, come Persone e come Professionisti.
Accettare le proprie vulnerabilità e riuscire a trasformarle in sensazioni positive è sinonimo di grande coraggio ed è un passo necessario per crescere e, soprattutto, per maturare consapevolezza.
Riparti da te. Impara ad accettare le tue debolezze e ad valorizzare i tuoi punti forti. Farlo da solo è difficile.
Coaching: conosci te stesso e riparti da Te
Trovare il coraggio di accettare le proprie vulnerabilità e sfruttarle per diventare una Persona e un Leader migliore non è facile. Può essere semplice se sai come fare. Chiedere aiuto e affidarsi a un professionista è utile e serve. Il coaching è un processo creativo che ispira e porta le persone ad esprimere il loro massimo potenziale.
Iniziare un percorso di questo tipo vuol dire scegliere di Essere di più per dare, fare, avere di più. Il coaching è una sfida volta alla scoperta di te stesso, che ti aiuta a maturare consapevolezza per crescere e migliorare.
Essere affiancato da un Coach vuol dire imparare, nel tempo, ad essere più forte, allineato con i tuoi valori, soddisfatto di ciò che sei e di ciò che fai; vuol dire avere relazioni soddisfacenti con te stesso e gli altri, interagire in modo efficace, saper decidere in modo funzionale, gestire ostacoli e sfide con un atteggiamento che guarda al significato che rappresenta per farti crescere.
Vuol dire camminare con le tue gambe e diventare fonte di ispirazione per i tuoi collaboratori.
Il coaching come opportunità di crescita
Il coaching è un’opportunità, è l’occasione per fare tre cose importanti:
1.Riconoscere: avere il coraggio di riconoscere la propria verità. Che ci piaccia o meno, è un’occasione per imparare a riconoscere le emozioni che ci appartengono; guardarle, ascoltarle, accettarle e renderle parte di noi, anziché sfogarle per poi pentirsi o ingoiarle senza dir niente (mi vien da dire “trasformandoci in pentole a pressione” pronte a scoppiare facendo danno serio a se e agli altri).
2.Riflettere: capire quale storia ci raccontiamo e a quale decidiamo di credere. Che film ti sei fatto/a nella tua mente? Quale significato dai a ciò che ti succede, a ciò che vivi? Quali convinzioni sviluppi, su te stesso e sulle persone coinvolte in quella situazione?
3. Rivoluzionare: iniziare a mettere a terra piccoli e semplici abitudini nuove. Queste, se coltivate, porteranno ad un cambiamento rivoluzionario atto alla crescita personale e all’evoluzione dei rapporti con chi ci circonda. Da dove iniziare? Per esempio dall’aver chiaro il perché facciamo quel che facciamo, il perché vogliamo ciò che vogliamo, quali sono i nostri valori, le nostre convinzioni, i comportamenti funzionali e quelli disfunzionali che adottiamo, da dove vengono quei comportamenti, che decidiamo di essere ogni giorno, cosa facciamo in concreto per esprimere questa scelta, che conta per noi stessi.
Sei tu l’autore della tua vita, in ambito professionale cosi come in ambito personale.
Per diventare un Professionista migliore il primo passo è prendere consapevolezza di ciò che sei, del tuo potenziale e, soprattutto, della direzione che vuoi seguire. Il coaching è l’opportunità di scelta per essere un Professionista e una Persona consapevole di quel che è, di ciò che sceglie di dare per seguire il dove vuole arrivare.
Riparti da te. Impara a conoscerti e ad accettarti perché si, tu sei abbastanza.
Ti lascio qui i miei contatti, non aspettare altro tempo, chiamami e iniziamo questo percorso insieme. Se invece desideri altre informazioni, qui puoi trovare tutte le risposte che stai cercando sul percorso del coaching.