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22 Agosto 2019

Mollare o non mollare: 3 azioni utili a risolvere il dilemma

Mollare! O scegliere di non mollare…

È un argomento senza tempo, senza stagioni – proprio come diceva la grande A. Marchesini, che ricordo con un enorme sorriso ” Non ci sono più le mezze stagioni” :)- sempre attuale ed applicabile ad ogni contesto di vita. Personale e professionale. (Se vuoi conoscere di più su di me, su metodo che utilizzo con successo clicca qui https://www.giovannadanesi.it/business-coaching-brescia/ )

Mollare significa dar retta a quella vocina interiore che risuona quando non realizzi i risultati che vuoi (e per risultati intendo il modo di vivere che hai, i progetti che stai portando avanti, le cose che possiedi).

Ti è mai successo di dire, pensare:” Mi sento stanco. Sai che c’è? Mollo tutto e basta!” Ecco, è proprio questo che intendo dire con mollare.

(Fammi sapere qui sotto nei commenti se ti mai successo di pronunciare questa frase in un periodo particolare della tua vita.)

Non ci sono scorciatoie. Lavora duro, sii paziente, coerente e non mollare mai. (Anonimo)

Quali i motivi che possono indurti a voler mollare?
A pensare di arrenderti?
Forse l’attenzione costante sui problemi, il sentirti più solo, situazioni dure ed improvvise che ti fanno cadere a terra togliendoti energia, voglia di fare e migliorare. Quelle sfide che si presentano senza invito, pronte ad abbattersi su una persona che in quel momento è più vulnerabile, a difese abbassate, con la corazza meno spessa e robusta.

Sei tentato di gettare la spugna… di arrenderti e mollare tutto.

Ma… Prima di farlo ricordati un concetto fondamentale:

È una trappola mentale, uno schema di comportamento che puoi cambiare. Mi spiego meglio.

Mollare e lasciar perdere è una scelta ed una serie di azioni che metti in atto. Non è la tua identità nata in quel modo. No. È un comportamento che adotti: quando arriva qualcosa che ti spaventa, in grado di stressarti e depotenziarti in modo importante decidi di mollare.

Tu non sei i tuoi comportamenti. Ricordalo.

Ecco perchè puoi liberarti dalla trappola e diventarem robusto, resilie te, pronto alle sfide con l’energia ed il coraggio che ti serve.

Come non mollare?

Come non arrenderti?

Quando, semmai arriva quel momento, segui ciò che ti scrivo e non ne resterai deluso.

Torna a leggere questo articolo, guarda il video qui sotto e metti attenzione su 3 elementi fondamentali:

Ritorna al tuo scopo: se mi conosci sai quanto credo che tuto parta da li. Perciò torna al principio, torna allo scopo che ti ha fatto partire. Perché fai quel che fai? Perché vuoi quel che vuoi? È come fare un reset: ti aggiorni, ritorna la chiarezza e riparti.
Cambia le tue azioni: “Ma io sono fatto così, è il mio modo di fare le cose” poteresti dirmi. Ed io ti rispondo: “È proprio per questo che hai quel che hai. Vuoi realizzare davvero qualcosa?”Allora cambia il modo in cui fai le cose. Non sei nato con quel modo di agire, quindi è possibile cambiarlo se lo vuoi.
Come farlo? Forse rischio di apparire diretta ma voglio farti arrivare il concetto in modo semplice e soprattutto che funzioni: questo fa un buon coach: produce risultati. Perciò come farlo? Cambia il tuo modo di pensare, il modo in cui parli a te stesso e agli altri, le persone che frequenti, i posti dove vai, il cibo che mangi, i programmi che guardi, i libri che leggi. “Eh ma io non leggo”… Ok allora è questo il momento buono per iniziare con qualcosa di semplice e che ti serve.

Passa all’azione, un’azione che ti porti a produrre risultati, soddisfazione e successo.

È più semplice di quanto credi.

Fammi sapere se questo video ti è stato utile lasciandomi un 👍nello spazio sotto ai commenti.

Se vuoi approfondire l’argomento per te stesso, la tua azienda, i tuoi collaboratori per scoprire come sviluppare resilienza, prontezza e un mindset robusto per fronteggiare le sfide di ogni giorno è semplice.

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La prima sessione è GRATUITA e ONLINE.

Nel più breve tempo possibile sarà mia premura contattarti e ci accordiamo per una sessione di 30 minuti di coaching con me via Skype: lo scopo è quello di comprendere l’argomento che ti sta a cuore e sul quale vuoi lavorare; alla fine di questa sessione sarò in grado di cucire su misura il progetto che funziona per te.

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Una splendida giornata.

Il tuo meglio, sempre!

Guarda il video

23 Novembre 2017

Basta rimandare: passa all’azione.

Rimandare.

Quando rimandare ad un altro momento che non sia ora diventa un’abitudine significa che la “malattia” di nome “rimandite” ti ha colpito.

Tutti, chi più chi meno, siamo ne siamo stati colpiti almeno una volta.

È importante maturare consapevolezza quando diventa uno schema che si adotta per qualsiasi cosa, quando l’indole di rimandare diventa automatico.

Cosa ti spinge a farlo? Cosa ti spinge a rimandare?

Vediamo le 3 situazioni più frequenti:

La paura di non essere capace, di non svolgere bene un compito, non saper decidere o non sentirti all’altezza sono motivi che ti portano a rimandare, procrastinare, nutrire la “rimandite”.

In tutti questi casi , quando pensi che lo farai domani, ti stai dicendo che non lo fai adesso.

Così facendo sei imprigionato da due forze che tirano in senso opposto:

La voglia di creare, agire, realizzare ciò che vuoi.
La paura di fallire, di sbagliare e di non saper gestire gli ostacoli che ti si presenteranno.

Quando rimandare diventa un’abitudine hai un solo modo per imparare a fare le cose: fare.

Come dice Yoda, Grande Maestro della saggezza della saga “Star wors”:

Fare o non fare! Non c’è provare!

Per il Grande Maestro non c’è rimandare. C’è solo fare, o non fare!

Smetti di rimandare: fai esperienza concreta e datti l’opportunità di fare errori.

Il fallimento è solo un risultato diverso da ciò che volevi.

Niente di più. Niente di meno.

È esperienza.

Esperienza che diventa insegnamento, lezione preziosa che ti permette di correggere, modificare, correggere l’approccio per avvicinarti sempre di più all’obiettivo e realizzarlo in concreto, per come le vuoi tu.

2. Altro motivo che ti spinge a rimandare è avere una “Mission Impossible” in testa.

Obiettivi troppo grandi, da realizzare magari a brevissimo termine con poco impegno e in totale sicurezza ti portano a rimandare.

In questo caso fermati e ricorda:

L’elefante va mangiato a piccoli pezzi.

Abituati a fare un passo alla volta, scomponi il grande obiettivo in tanti piccoli obiettivi.

Tutto questo ti spaventa meno, eviti di rimandare ed è facile iniziare a fare, non provare:)

Rendi più facile la strada che ti porta al traguardo finale e ti godi pure il viaggio…sempre che accetti di commettere qualche errore.

Smettere di rimandare

3. Rimandare nasce dal chiederti “Quando sarà il momento giusto?”

Non c’è un momento migliore o peggiore, c’è che quella cosa la puoi fare solo ora.

Dopo è già tardi.

Fai subito quella telefonata, manda ora quella mail, scegli adesso il tuo corso di formazione, decidi immediatamente di smettere di procrastinare.

Scegli di allontanare la “rimandite”, mettiti in gioco e passa all’azione.

Basta aspettare.

Basta raccontarti “Domani è un altro giorno, sarò psicologicamente preparato…oggi sono stanco”.

Fallo ora.

Fallo adesso.

Se non sei pronto a cambiare adesso, non è detto che lo sarai domani, a meno che tu non sia costretto a farlo.

E non è un’alternativa che ti auguro.

Io personalmente preferisco scegliere in prima persona di cambiare, di fare qualcosa anziché trovarmi ad essere obbligata a fare, a decidere.

Sei d’accordo con me?

L’abitudine a rimandare tutto a domani ti sta privando dei successi e delle cose belle che sono tue di diritto.

Come diceva B. Franklin:

Non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi.

Ci stiamo avvicinando alla fine d’anno: è tempo di bilanci.

Hai già scritto la lista degli obiettivi che vuoi raggiungere nel nuovo anno?

Hai scritto su un foglio i tuoi obiettivi per il 2018?

Se la risposta è sì stai un passo avanti rispetto a tanti altri che nonostante i loro “Vorrei, mi piacerebbe” non hanno trovato ancora il tempo per pensare e decidere ciò che realmente vogliono.

Decidere, non desiderare.

Desiderare e sognare ad occhi aperti non ti porta da nessuna parte.

E scrivo appositamente al tempo presente e non al condizionale.

Se vuoi parlare di questo argomento, vuoi saperne di più, vuoi confrontarti e far chiarezza per essere lucido, deciso e determinato contattami senza impegno https://www.giovannadanesi.it/contatti/.

Per te una sessione gratuita di 30 minuti insieme a me. Basta mandare una mail e ci accordiamo per fissare un appuntamento, al telefono, via skype oppure di persona.

Il tuo meglio, sempre.

14 Settembre 2017

Amori impossibili e sedie a dondolo

Capita di entrare “testa e piedi” dentro amori impossibili.

Per amori impossibili intendo quando ti innamori di persone “irraggiungibili”, con cui proprio non c’è storia: per un eccessiva differenza di età, perché è già impegnata/o, perché ha inclinazioni sessuali differenti dalle tue o per altre motivazioni.

Si sa, ciò che è irraggiungibile è affascinante a prescindere. È attraente, come nel caso dell’alunno che si innamora del professore o professoressa. E che poi si sente morire quando all’uscita di scuola vede il fidanzato o la fidanzata che la aspetta e la accoglie con un bacio.

Questo è il caso tipico dell’adolescenza.

Gli amori impossibili si vivono a qualunque età: non sono solo il tormentone dell’adolescenza.

Gli amori impossibili capitano ad ogni età, e lo strazio emotivo, il dolore è uguale.

Quando vivi frequentemente questo tipo di amore e soffri costantemente per amori impossibili il discorso è un pò differente.

Magari ami in silenzio un uomo, una donna che hai idealizzato, e per questo ancor più irraggiungibile. Ha il fascino del proibito che si trasforma nell’oscuro oggetto del desiderio su cui proiettare desideri e ideali.

Lo/a ami da cinque minuti o da cinque anni e magari te lo tieni per te: lo/a guardi in mensa, in ufficio, di nascosto con il cuore che batte a mille con un rumore incredibile, che però nessun può sentire.

E fantastichi su come sarebbero la tua vita, i tuoi giorni, un weekend romantico con lui/lei. Scrivi lettere interminabili, crei poesie meravigliose per dichiarare su carta l’amore che senti, che provi, che vivi…anche se in modo platonico, infelice e a senso unico.

Oppure sei la ragazza giovane, amante di un uomo sposato che soffre da anni vicino a un uomo “poco coraggioso”(diciamo così) che non lascerà mai la famiglia. E tu ti privi degli anni più belli, spensierati in cui vivere la tua giovinezza, la tua spontaneità e l’entusiasmo di fare, creare, scoprire cose nuove che ti appassionano.

Scegli di rimanere appesa ad un filo governato da qualcun altro… vivi in perenne attesa, di una telefonata, un messaggio, una decisone concreta per poter finalmente stare con l’uomo che ami.

Tutte cose che ti logorano e non accadranno mai.

Gli amori impossibili sono una vera e propria gabbia.

Le cose essenziali da fare, a prescindere da quale tipo di amore impossibile tu stia vivendo sono:

Fermarti
Chiedere a te stesso:

“Perché sono nuovamente finito/a in questa dinamica?” “Perché mi sono di nuovo invaghito/a di una persona “impossibile”, “irraggiungibile”?

“Sono pronto/a a vivere una relazione d’amore che implica responsabilità, scelte e coinvolgimento reale?

“Sono spaventato/a, mi sento insicuro, ho paura?”

Quando vivi amori impossibili vivi di sentimenti, di ormoni ballerini come l’adrenalina: sogni, desideri, senti la felicità nel cuore.

Ma è un inganno. Un auto-inganno.

Ti sta bene perché lo vivi dentro di te: ma se pensassi di viverlo con l’altra persona probabilmente saresti spaventato/a e non ti sentiresti per niente pronto ad iniziare un viaggio d’amore reale a due.

Perché è questo l’amore adulto: un viaggio, un cammino in cui si cresce, fra alti e bassi… si affrontano paure, insicurezze, si vivono gioie, preoccupazioni, meraviglie, attimi di magia e molto altro.

L’uno accanto all’altro.

Assumendosi meriti e responsabilità, ognuno per il proprio pezzettino.

Tre passi per uscire dal tormento degli amori impossibili:

Lavora su te stesso/a: quando accetti la tua storia, ciò che davvero sei puoi accettare e provare a vivere il mondo dell’altro/a.
Nutri la tua autostima: avere una buona immagine di te rende possibile incontrare l’altro in modo sano, reale, spontaneo.
Matura consapevolezza dei tuoi bisogni: questo ti permette di scegliere i futuri candidati con un sentire autentico, basato sulla conoscenza di te stesso/a. E non essere in balia della paura che senti.

Voglio lasciarti con un pensiero che mi regalò un’amica.

Gli amori impossibili sono come le sedie a dondolo: ti danno qualcosa da fare, ma non ti portano da nessuna parte!